Martedì della Settimana Santa.
Dal Vangelo: ”Giuda uscì ed era notte!”
Quanto fa male quando qualcuno, soprattutto se si tratta di un amico,mette a nudo le nostre miserie.
Il tradimento ed il rinnegamento, seppur diverse nelle conseguenze,hanno una radice comune: la superbia.
Gesù è turbato sapendo che sarà tradito.
Ed io,quante volte ho tradito Gesù?
In che modo?
Può accadere che lo rinneghi e mi allontani da Lui facendo male al prossimo.
Avoia a dire, allora, apriamo le Chiese per Pasqua, se chiudiamo i porti ai fratelli.
Egli si è incarnato perché ama ognuno di noi e vuole salvarci, nessuno escluso; per questo tradire il prossimo significa tradire Gesù stesso.
Ed io, voglio seguire Gesù?
Lo voglio seguire sulla via del calvario?
In quale modo?
Comprendo appieno il senso della sequela e le sue implicazioni?
Quando sono pieno di me stesso, penso di poter vendere l’altro per trenta denari e buttarlo fuori dalla mia vita..
A tutti sarà capitato di sperperare l’amicizia altrui, la fiducia di un confratello nel sacerdozio,di un collega di lavoro, di un compagno di studi e di gioco…
Quando si fa esperienza di questo,si viene proiettati verso il basso, lì dove la vita,prima ancora della fede,ti fa ricominciare tutto da capo.
Si cade bruscamente perché la superbia, come l’orgoglio e l’invidia, si rivelano come un pavimento di polistirolo: facile a costruire e ancor più facile a sgretolarsi facendoci precipitare.
Ma Gesù non molla, lo dice anche a Pietro: ”Mi seguirai più tardi”, dopo che avremo capito che senza Gesù non possiamo fare nulla.
Il Triduo Pasquale che si apre davanti a noi può essere l’occasione per rialzarsi.
Allora Preghiamo:
“Signore, Maestro della seconda possibilità, vedo la Tua mano tesa verso di me.
Aiutami a non rimanere sul suolo del mio scoraggiamento.
Insegnami a rialzare lo sguardo,perché oramai è vicina la mia liberazione.” Amen!
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