OGNI VOLTO CHE HA CAMMINATO CON TE TI RICORDA QUALCOSA
Massimiliano Bossio, 37 anni, Avvocato è il presidente uscente dell’Azione Cattolica dell’Arcidiocesi Ancona- Osimo. Nominato dal Cardinale Edoardo Menichelli e confermato da Mons. Angelo Spina, Massimiliano ha svolto due mandati triennali. Già responsabile dei giovani dal 2008 al 2014, e precedentemente presidente parrocchiale di San Giuseppe a Falconara Marittima, possiamo dire che fino ad oggi ha dedicato gran parte della sua vita all’Azione Cattolica.
Molto probabilmente anche questo impegno ha comportato una grande emozione alla fine sua relazione nell’ultima assemblea diocesana.
“Sì, è stato un momento inaspettato, afferma Massimiliano – dove l’emozione è esplosa all’improvviso. Quando ci si trova all’epilogo ed alla narrazione di una storia così intensa è difficile preparare e gestire l’emozione. Si ripercorrono le strade lungo le quali hai avuto come compagni tanti amici che ti hanno aiutato a far crescere l’Azione Cattolica nella quale sei cresciuto anche tu ed ogni volto è lì davanti agli occhi che ti ricorda qualcosa”.
I ricordi più belli?
“È difficile rispondere perché quando lo vivi sembra quello il momento più bello, ma quando ti viene chiesto di fare un bilancio, ti accorgi che di momenti belli ce ne sono stati molti, tenendo conto che questi sono il frutto di progetti, ben strutturati e condivisi con tutta la presidenza, dedicati all’ACR come ad esempio la Festa degli incontri di inizio estate. Mi piace ricordare, ad esempio tutti i campi di formazione per educatori che mancavano in diocesi da almeno dieci anni e che siamo riusciti a realizzare dal 2015 in poi. Vorrei anche dire qualcosa sugli appuntamenti per la famiglia. É nato un gruppo di famiglie che si frequenta con continuità anche al di fuori delle iniziative associative. Inoltre un’attenzione particolare abbiamo rivolto a una responsabilità anche extra ecclesiale in senso stretto: penso a tutti gli incontri di formazione per giovani e adulti e aperti alla cittadinanza sui temi della costituzione in occasione del referendum del 2017, alle Elezioni Europee, ai vari incontri di confronto dei candidati sindaci (assoluta novità per la nostra realtà territoriale) nei Comuni di Falconara, Ancona e Osimo e da ultimo tutto il percorso di formazione socio-politica terminato lo scorso novembre. Quello che tengo a sottolineare è che al di là dei progetti sicuramente ben riusciti ed utili, quello che siamo riusciti a trasmettere è uno stile di fraternità, di comunità e di corresponsabilità che implica una vita attiva non solo nella Chiesa, ma anche nei e per i nostri territori”.
La politica interessa all’Azione Cattolica?
“Dipende cosa vuol dire interessare. Le donne e gli uomini di Azione Cattolica sono interessati alla politica nella misura in cui è una dimensione importante di responsabilità civica, ma quando il Santo Padre ci richiama ad essere protesi ad una politica con la P maiuscola ci incoraggia proprio ad essere responsabili l’uno dell’altro e dei nostri territori perché i cristiani anche oggi devono poter essere parte attiva e responsabile della cosa pubblica”.
Come vede l’Azione Cattolica l’impegno diretto nel campo politico ed amministrativo pubblico?
“Sia lo statuto nazionale che l’atto normativo diocesano prevedono le incompatibilità tra il ricoprire il ruolo di responsabile associativo e il responsabile politico. Credo che questa sia una clausola di salvaguardia
molto importante nella misura in cui evita di strumentalizzare l’associazione; d’altro canto una delle direttrici dell’Azione Cattolica è alimentare e accrescere la cultura del servizio anche in politica, pertanto qualsiasi socio di Azione Cattolica (al netto delle considerazioni normative di cui sopra) è certamente chiamato e incoraggiato ad una servizio del genere. A mero titolo esemplificativo si pensi che l’Associazione a livello nazionale organizza ogni anno un Convegno per tutti gli amministratori locali aderenti all’Azione Cattolica, atto a condividere le esperienze e alimentare gli stili di impegno. Nella nostra realtà diocesana ci sono stati e ci sono alcune donne ed uomini impegnati in politica e nelle espressioni democratiche a tutti i livelli dal Parlamento al Consiglio Comunale”.
Casa lasci?
“Mi piace pensare che lascio un’Associazione consapevole della propria identità, dei propri mezzi e della sua missione dentro e fuori della Chiesa. In realtà mi sento di dire che non lascio niente perché, al di là della responsabilità diretta a livello diocesano, farò sempre parte dell’Azione Cattolica e mi metterò a disposizione con spirito di servizio”.
Articolo da Presenza n. 4 del 27 Febbraio 2020