Giovedì 23 Aprile
Ci sarà capitato di riporre la fiducia in qualcuno per aiutarlo a crescere o per realizzare un progetto ambizioso e quel qualcuno può aver deluso le nostre aspettative. Fidarsi chiede disponibilità e pazienza. Un atto di fiducia ed apertura all’imprevedibile: mettere in conto che non tutto andrà secondo i nostri piani. Qui però in ballo c’è qualcosa di più prezioso: la vita eterna. “Chi crede nel Figlio ha la vita eterna”, scrive l’evangelista.
Non siamo però di fronte ad una espressione algebrica, non c’è una soluzione precisa: credere nel Figlio significa riporre fiducia in Lui, abbandonarsi alla Sua Parola e, allo stesso tempo, restare aggrappati ad essa. Non è qualcosa che vale una volta per tutte, come quando si deve risolvere un’equazione matematica.
Qui più che di un’esercizio si tratta di un metodo: implica esultare con Lui nella Gioia, mantenere il contatto con Lui nella fatica,nella confusione anestetizzante restare convinti che mantenendo lo sguardo su di Lui c’è la faremo.
In una parola: ”AVERE FEDE”.
La Fede è un’operazione complessa perché non si può racchiudere in uno schema rigido. Noi che veniamo dalla terra abbiamo molte capacità,ma insieme anche tanto limiti. Ecco aver Fede significa fare i conti con i propri limiti,provare a superarli nella consapevolezza che ci muoviamo per un bene più grande.
Significa insomma uscire da noi stessi, dalle nostre comode consuetudini, dalle nostre rassicuranti certezze, essere disposti a perderle per un vantaggio che non possiamo misurare secondo parametri umani.
Come fece Abramo dopo aver ascoltato la voce di Dio: non si sedette a tavolino con Dio per firmare un contratto con tutte le clausole e penali. Si fidò e parti per la terra promessa.
Così possiamo fare noi: uscire da noi stessi ,prendere il largo senza fare troppi calcoli umani ma,dopo aver fatto salire Gesù sulla nostra barca (come scrive Papa Francesco nella Christus Vivit), fidarci di Lui. Cosa sei disposto a perdere?
Preghiamo:
“Signore Gesù, sali sulla nostra barca e aiutaci a levare gli ormeggi della nostra quotidianità, ad alzare l’ancora delle nostre pesanti sicurezze.
Ricordavi che fidarsi di te non significa chiudersi nei reticoli del “buonsenso” ma aprirsi all’incertezza trepidante dell’inedito.”
Amen
Il Signore vi Benedica tutti!
Guarda il video:
MI FIDO DI TE (Jovanotti)
Case di pane, riunioni di rane
Vecchie che ballano nelle chadillac
Muscoli d’oro, corone d’alloro
Canzoni d’amore per bimbi col frack
Musica seria, luce che varia
Pioggia che cade, vita che scorre
Cani randagi, cammelli e re magiForse fa male eppure mi va
Di stare collegato
Di vivere di un fiato
Di stendermi sopra al burrone
Di guardare giù
La vertigine non è
Paura di cadere
Ma voglia di volareMi fido di te
Mi fido di te
Mi fido di te
Mi fido di teIo mi fido di te
Ehi mi fido di te
Cosa sei disposto a perdereLampi di luce, al collo una croce
La dea dell’amore si muove nei jeans
Culi e catene, assassini per bene
La radio si accende su un pezzo funky
Teste fasciate, ferite curate
L’affitto del sole si paga in anticipo prego
Arcobaleno, più per meno menoForse fa male eppure mi va
Di stare collegato
Di vivere di un fiato
Di stendermi sopra al burrone
Di guardare giù
La vertigine non è
Paura di cadere
Ma voglia di volareMi fido di te
Mi fido di te
Mi fido di te
Cosa sei disposto a perdere
Mi fido di te
Mi fido di te
Io mi fido di te
Cosa sei disposto a perdereRabbia stupore la parte l’attore
Dottore che sintomi ha la felicità
Evoluzione il cielo in prigione
Questa non è un’esercitazione
Forza e coraggio
La sete il miraggio
La luna nell’altra metà
Lupi in agguato il peggio è passatoForse fa male eppure mi va
Di stare collegato
Di vivere di un fiato
Di stendermi sopra al burrone
Di guardare giù
La vertigine non è
Paura di cadere
Ma voglia di volareMi fido di te
Mi fido di te
Mi fido di te
Cosa sei disposto a perdere
Eh mi fido di te
Mi fido di te
Mi fido di te
Cosa sei disposto a perdere